L’inquinamento tocca ormai livelli altissimi e provoca numerose vittime, come testimoniano i dati relativi agli studi epidemiologici. Sotto la lente d’ingrandimento aria, acqua, suolo, coltivazioni, allevamenti. La contaminazione dell’ecosistema è dovuta principalmente all’opera dell’uomo e solo in minima parte a cause naturali, come eruzioni vulcaniche e incendi.
Per cambiare rotta , è auspicabile creare un sistema integrato tra ambiente, Amministrazioni, cittadini, ricerca scientifica e imprese, motore dello sviluppo e dell’economia di un Paese. È necessario educare e sensibilizzare il singolo al rispetto dell’ambiente e al consumo consapevole, attuare politiche economiche sostenibili, emanare leggi avvalendosi del contributo degli scienziati dell’ambiente e fare in modo che vengano rispettate, attraverso azioni di monitoraggio continuo ed efficace.
Su questa linea di principio si muove la Cascione Costantino srl. Originariamente nata come azienda edile, con uno sguardo sempre attento al rispetto dell’ambiente, ha progressivamente introdotto nel proprio ciclo di lavorazione materiali ecologici e innovativi, ma ha anche individuato criticità fortemente impattanti del settore, come la produzione di rifiuti derivanti dagli scarti edili e la presenza, talvolta, di inquinanti. A tal proposito, ha implementato la propria attività, dedicandosi anche a operazioni di bonifica e mitigazione (abbassamento della concentrazione di un inquinante entro i limiti consentiti), in collaborazione con Amministrazioni Pubbliche e Università.
Recentemente la Cascione Costantino srl è stata impegnata sul territorio in un’importante iniziativa: l’inaugurazione dell’Ecocentro blu, un centro per il conferimento dei rifiuti pescati in mare, a Porto Cesareo, presso lo Scalo di Alaggio, nato dall’accordo di programma per la definizione delle attività di Pulizia dei fondali marini sottoscritto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’Area Marina Protetta Porto Cesareo, il Comune di Porto Cesareo e la Capitaneria di Porto di Gallipoli. Obiettivo dell’Accordo è avviare un sistema integrato di attività di prelievo, raggruppamento e gestione ottimale dei rifiuti provenienti dalla pulizia dei fondali marini, e di azioni informative per rendere queste attività ancora più efficaci.
Si tratta del secondo centro sperimentale di raccolta di rifiuti in mare in Italia (dopo l’arcipelago toscano), in cui sono coinvolti anche i pescatori.
Con la legge Salvamare appena approvata, i pescatori potranno finalmente portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti. Finora sono stati costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto anche pagare per lo smaltimento. I pescatori che diventeranno “spazzini del mare” potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta.
Articolo pubblicato su Kamala n.03, estate 2019
Foto Torre Squillace © Raffaella Calso (vietata la riproduzione)